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4xCDr + 30x30cm forex panel + 2xA/5 booklets with Italian and English texts + various inserts, ltd. edition Francesco Paladino De musica et in fungorum effectis "Tre anni di lavoro, un'idea che mano a mano si mette a fuoco, inizia a esistere assumendo ora la forma della sfida (a chi se non a se stessi) ora quella di qualcosa di predestinato. Ma andiamo con calma: nel 2016 scopro che S.Agostino nella sua gioventù ha scritto un testo in dieci tomi intitolato "De musica" in cui, con metodo platonico (il Maestro che interroga il suo Allievo) sviscera la fondamentale importanza della musica e ne propone un metodo d'insegnamento. Trovo il testo ovviamente in latino, lo traduco, lo leggo. Inizio a sognare. Immagino Agostino, il maestro, e immagino il suo allievo. Ed immagino John Cage come suo allievo. Nel 2017 inizio a estrarre domande dal "De musica" domande che il Maestro propone. Verso marzo 2017 inizio a leggere le conferenze di John Cage, e trovo le potenziali risposte a quelle domande. Estrapolo pertanto anche "le risposte". Verso maggio 2017 ho una prima stesura di quel dialogo "delle ombre" tra Agostino e John Cage. Domande e risposte s'incastrano insieme in modo naturale, senza alcuna difficoltà, violenza o fatica. Nel settembre 2017 inizio a valutare la possibilità di concretare questo "dialogo" in un progetto "più vasto". Una specie di opera/concept che nella prima parte riporti il dialogo tra S. Agostino e Cage, il Maestro e l'Allievo. E lo immagino in un meta/mondo in fieri, in una dimensione "altra" rispetto alla vita reale, seppur strettamente collegata ad essa. Anzi, il dialogo che intercorre tra i due è "propedeutico" per l'Allievo, affinchè possa affrontare il mondo reale, il nostro mondo. Tutta la prima parte del mio lavoro è pertanto un susseguirsi di domande sulla musica che possono tuttavia essere utili risposte anche per affrontare la vita. Nel novembre 2017 dopo aver vanamente cercato di reperire il video di una trasmissione televisiva, riesco a ritrovare la trascrizione del dialogo avvenuto nel 1959 nell'ambito della trasmissione televisiva LASCIA O RADDOPPIA condotta da Mike Bongiorno alla quale aveva partecipato come concorrente John Cage che si era presentato sulla materia dei FUNGHI ed era riuscito a vincere rispondendo a difficilissime domande poste dal noto speaker televisivo. Capisco che proprio quel dialogo riportato come una cronaca di vita è il contenuto del secondo tempo del mio lavoro musicale. Pertanto John Cage, dopo aver dialogato con S.Agostino e appreso "le risposte" del vivere e le tecniche del vivere, affronta la vita reale nel mondo reale, simbolicamente identificate in una trasmissione televisiva dove puoi vincere e perdere tutto soltanto se potrai rispondere a difficilissimi quesiti. E la vittoria di Cage s'innesca perfettamente su quella sorta di mio cinico ottimismo, dove puoi lottare contro i titani con una padella in mano. Nel gennaio 2018, usufruendo della mia modalità compositiva musicale che chiamo "gastronomica", inizio a stendere la composizione del "De Musica" invitando a partecipare al progetto creativi del mondo musicale e para-musicale. Li informo del progetto, chiedo a loro improvvisazioni mirate su tonalità definite. Li contatto anche telefonicamente cercando di immergerli "nel progetto" con tutto il mio entusiasmo. Suddivido il gruppo di aderenti al progetto in due gruppi, quelli per il primo tempo e quelli per il secondo tempo. Nel febbraio 2018 iniziano ad arrivarmi wav da ogni parte del mondo. Mentre lavoro sulla musica rivedo il testo e sui tempi dell'opera. Nell'aprile 2018 una prima stesura del DE MUSICA è pronta. La musica, il supporto al parlato/cantato. Nel maggio/giugno 2018 parlo del lavoro con Juri Camisasca dato che avevamo scoperto di essere sintonizzati sulle stesse densità artistiche, quando avevamo realizzato insieme il documentario NON CERCARTI FUORI (con la indispensabile collaborazione di Antonello Cresti). Juri per un giorno registra all'Elfo di Tavernago (PC) e il sodalizio è talmente profondo che realizzo una serie di take incredibilmente "buona la prima". Juri è così un mistico, iconico e commovente S. Agostino perfetto nel suo primario ruolo. Devo aspettare Pasqua 2018 per ricevere da Simone Basso (in arte Enomisossab) le take vocali di Mike Bongiorno. Gli ho lasciato carta bianca, indirizzandolo ad un cantato non eccessivamente ironico o grottesco, perché il testo lo è già di per sé. Sono stupefatto per il lavoro centratissimo e professionale che mi propone. Passo la primavera a montare, tagliare, rivedere. Ma è nell'autunno 2018 che riesco a sentire di filato tutto il lavoro finito. Sento e risento, come è mio costume. Manca la voce di Cage, avevo chiesto a Paolo Tofani, ma Paolo era impegnatissimo in India a registrare sui incredibili nuovi voli. Che fare? Agisco cageanamente. Ascolto registrazioni della sua voce, raccolgo frammenti delle sue parole. Le taglio e affido alla sorte la risposta cageana alle domande di S.Agostino. E tutto si incastra come per una magia. Avrei finito. Ma una domanda mi perseguita prima dolce, poi ossessiva: quando ascolti un brano cantato, parlato, un'opera la tua mente gioco forza è portata a porre attenzione primaria alle parole che dettano l'evoluzione della trama della canzone come dell'opera. E la musica diventa un "letto" musicale su cui si posizionano le parole. Decido pertanto che il lavoro non è finito. All'opera/concept (fatico a trovare una parola che definisca il lavoro) che si estende su due tempi (e su due cd) devo aggiungere un lavoro "parallelo" SOLO sulla musica che proprio quelle parole vogliono celebrare. Pertanto riprendo tutti i files usati nei rispettivi tempi dell'opera e li riutilizzo per creare due "variations" (e quindi altri due cd). Nell'estate 2018 riascolto il tutto e finalmente sono soddisfatto. E un lavoro di dimensioni considerevoli. Ma non può essere diverso. E ne sono stregato. Ascolto e riascolto. Come faccio sempre. I miei amici musici/creatori/collaboratori non sanno ancora il risultato. Non vedo l'ora di poter consegnare loro il frutto di questo lavoro. Ma ora tocca alla grafica. Qui mi assistono Maria Assunta Karini e Stefano Gentile. Nell'autunno 2019 tutto è pronto. Ora sono a valle, non sento più il profumo della montagna. Ho qualche anno in più, il mio computer è denso di tracce di questa storia. Ora passiamo alla proposta. Questa fase è quella di presentazione del lavoro .Quella a cui sto lavorando ora. E sono felice di essere qui a valle. Con nella mente la sensazione di quei sapori che questo lavoro mi ha lasciato. Indescrivibili. Ma tappe fondamentali del mio spirito." - Francesco Paladino |